Presentazione di a cura di Davide Rondoni

 Nelle opere di Clara Ghelli si confrontano due importanti elementi: il mondo fantastico e la precisa e calcolata scelta di vari soggetti. Quel che sorprende è la capacità di inserire nello stesso dipinto flash di fiabe (ad esempio “Pinocchio”, “Alice nel paese delle meraviglie”, “Biancaneve”), ricordi scolastici (pagine di quaderni con addizioni e sottrazioni, interpretate attraverso piccoli disegni infantili) utilizzando tagli espressivi in cui è possibile incontrare timbri futuristi, cubisti, pop art, transavanguardie.

C’è però un autore, alle cui opere i riferimenti sono spesso evidenti: l’americano Lichtenstein. Il colore gioca un ruolo di primo piano in queste immagini, assieme al rigore del segno che talora ha tutte le valenze del fumetto. Tanti frammenti, tante geometrie, ma anche tanti equilibri e, soprattutto, tanta eleganza.

La fantasia dell’artista esplora anche le zone più nascoste della mente, fa emergere ricordi lontani, in un gioco allusivo che coinvolge l’osservatore affascinato da questa avventura interiore. Ovviamente lavori di questo genere non sono facili da eseguire, perché il mondo della fantasia e delle emozioni tende a sfuggire al controllo della mano.

Ciò non avviene in Clara Ghelli perché la pittrice sa porre un freno ai percorsi della sua mente. Le sue originali creazioni sono appunto il prodotto di un sogno tradotto in modo concettuale in cui trovano posto in egual misura fantasia e realtà.

Presentazione della mostra