Inaugurazione: sabato 16 febbraio ore 17.00 e domenica 17 febbraio alle 16.00

“Il sogno è l'infinita ombra del vero” scrisse Giovanni Pascoli. E'con questi versi che si possono raccontare le tele di Gilberto Sanmartini, immagini accantonate da lungo tempo nella memoria dell'artista, paesaggi reali che, cullati dagli anni e dal ricordo, hanno i contorni sfumati dalle nebbie padane.
Un oniricismo che si coniuga alla rappresentazione di cose decisamente tangibili: un casolare, un prato, un albero da poco fiorito, una rustica tavola di campagna... Poi sogni, vere e
proprie immagini create dalla fantasia, dove un uomo (soggetto assai raro nei dipinti di questo artista, per quanto ovunque sottinteso) può persino permettersi di toccare la luna utilizzando una improbabile scala.
Dipinge da molto tempo, Sanmartini, ma ciò che guida la sua mano sulla tela è una mente ricca di fresca ispirazione; non importa da quanto tempo quell'immagine fosse custodita, non importa se nel tempo si è sfuocata perchè, al pari di un sogno rammentato all'alba, ciò che conta è l'impressione che sorge, rinnovata, davanti al cavalletto.
Spetta dunque al colore raccontarla, ai toni soffusi dei grigi di nebbie che celano ruscelli e campi brinati o a quelli più marcati della marine in burrasca, ai rosa leggeri delle mattinate primaverili, alle più abbaglianti luci estive sempre però rarefatte dall'umida calura.
Dopotutto, le opere di Sanmartini raccontano l'Emilia, le sue spesse coltri grigie invernali e quelle più leggere delle prime ore della buona stagione, con quel sapore accogliente di passato, di istantanea un pò malinconica di qualcosa che forse realmente non c'è più ma che comunque vive, rinascendo in un nuovo racconto per immagini, delicato e vibrante al pari di poesia.

Sabrina Bagatta

Intervista all'Artista Gilberto Sanmartini

Presentazione dell'Artista Gilberto Sanmartini a cura di Valerio Grimaldi